Un po’ come Arnol Swazzenegher anche Alfred Hitckok aveva il guaio che nessuno sapeva scrivere il suo cognome correttamente. Questo gli causò molti problemi finanziari a causa di assegni intestati ad altre persone. Perché nemmeno lui sapeva come si scriveva il suo cognome. Alfred Hickok è considerato il maestro del cinema della suspance, in realtà era solo un grassone pieno di se che rompeva l’anima ad attori e sceneggiatori con le sue richieste assurde e la sua mania da primadonna. Tra i suoi film ricordiamo “Vertigo”, “Marni”, “Complotto di famiglia” ed i meno conosciuti “Ricco e bello” e “Il buco della segretaria”. Uno dei filmoni più famosi di paura diretti dallo zio Alfred è “Gli uccelli”. Inizialmente il film doveva intitolarsi “I gorilla”, si passò poi a “Le scimmie”, ma poi la ragione prese il sopravvento e si optò per il titolo che noi tutti conosciamo. C’è poi “Psyco”, un thriller che di sicuro avrete visto quindi non vi racconterò la trama. Il film, oltre al fatto dello scheletro sulla carrozzella nel finale, è ricordato anche per la scena della doccia, detta dagli studiosi di cinema la scena della doccia di Psyco. Sette giorni di riprese per neanche un minuto di film. Il regista non era contento di come cadevano le tette dell’attrice. In realtà l’intero cast è andato in vacanza a spese della produzione. Piccola curiosità: la mano dell’assassino è quella di Dario Argento. (Tratto da “Sovvertire il cinema” 18:30 Edizioni)
Per te che non ti va di leggere, ecco la versione malamente letta durante la serata RAPPOETICA (live in HulaHoopClub di Roma – Aprile 2011)
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