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  • Immagine del redattoreAndrea Cerampelo

La vita è come una scatola di cioccolatini?

Ieri notte, mentre che ero in moto sulla Togliatti, invece che guardare i semafori riflettevo sulla non fondatezza di una delle frasi più famose del mondo del cinema moderno, e sul fatto di come una qualsiasi metafora, se ben spinta da un Major, possa diventare di uso corrente, benché non voglia dire un cazzo!


“La vita è uguale ad una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita” (Forrest Gump)

Cazzo vuol dire scusate? Se compri una scatola di cioccolatini, dentro la scatola cosa pensi di trovarci? Attrezzi da giardinaggio? È una frase totalmente priva di senso logico e per anni l’abbiamo ritenuta poetica, toccante e sublime. Come a dire: “La vita è come un cesto di carciofi. Non sai mai quello che ti capita”. Carciofi cazzo! Hai comprato un cesto di carciofi, ti aspettano carciofi! Hai comprato cioccolatini, ti aspettano cioccolatini! Cioè, mi sembra logico.

Forse lui intende dire che non si sa mai quello che ti capita, nel senso che magari uno è buono, l’altro è scaduto, uno è a forma di orsacchiotto baluba, l’altro a forma di banana. Forse intende questo. Ma se uno compra una scatola di cioccolatini, dentro ci stanno i cioccolatini, ti capita sempre un cioccolatino e poi non è che ti capita. Lo scegli, lo prendi e lo mangi tu con le tue mani.

In questo caso sarebbe stato più idonea una frase del tipo: “La vita è come una scatola degli attrezzi, non sai mai quello che ti capita”. Perché comunque uno, in relazione al danno e alla manutenzione da effettuare, seleziona l’attrezzo più consono. In questo caso la metafora calza a pennello. Solo che giustamente mica potevano mettere Forrest Gump alla fermata del tram con la scatola degli attrezzi in mano. E poi che avrebbe offerto ai figuranti? Un cacciavite a stella?

Comunque per concludere: da grande voglio fare la Major cinematografica.

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