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  • Immagine del redattoreAndrea Cerampelo

PAROLE STRANE utilizzate nel fatato mondo del cinema

Macchina da presa (mdp): la mdp è la macchina da presa, ovvero la telecamera. Nel mondo del cinema viene chiamata macchina da presa perché fa più figo. Se usate la parola telecamera tutti vi guarderanno dall’alto in basso e parleranno male di voi alle vostre spalle.

Voce fuori campo (fc): nei film ambientati nelle campagna, la voce fuori campo è quella che arriva dalla casa del contadino. Esempio: il contadino Lorenzo zappa la terra, in fuori campo la moglie Clara lo chiama dalla cucina dell’abitazione poco distante.

CLARA (fc)

Lorenzo vieni a casa, tuo figlio ha ingoiato il gatto!

LORENZO

Merda, di nuovo?

INQUADRATURE

Soggettiva: in pratica è quando la mdp film la scena dal punto di vista di uno dei protagonisti della scena. Tipo che se si mette davanti ad uno specchio si vede tutta la troupe del film. Per questo non li usano mai.

Finta soggettiva: in pratica è quando la mdp filma la scena dal punto di vista di uno dei protagonisti della scena. Però poi dopo un po’ l’operatore si sposta e fa vedere pure l’attore che prima era quello che stava al posto dell’operatore. Di solito si usa questo effettino nei thriller o negli horror che uno si pensa che c’è l’assassino che si avvicina alla vittima, invece è solo il cameraman che fa gli scherzi. E la vittima si salva per un po’. Ma tanto poi muore nella scena dopo. Mica scappa.

Piano a due: In pratica è quando in un’inquadratura ci stanno due persone. Magari una a destra e una a sinistra. Se c’è un adulto ed un bambino si dice piano ad uno e mezzo. (Vedi anche piano a tre, piano a quattro, piano a cinque etc.etc.)

Pianoforte: Il pianoforte è detto quando nella scena appare anche uno strumento musicale formato da tasselli bianchi intervallati da tasselli neri. Questi tasselli, se pressati emettono un suono, ad ogni tassello corrisponde una nota musicale. Oltre al pianoforte c’è anche il pianoforte a coda che però necessita di più profondità di campo. Ps: Il film Amadeus di Milos Forman era pieno di pianoforti.



Primo piano: Il primo piano è quando la capoccia dell’attore prende tutta l’inquadratura, dalla cima dei capelli fino al collo mozzato.

Primissimo piano: Il primissimo piano è quando al cinema vedete il faccione dell’attore che riempie lo schermo, così da poterne notare i difetti e i brufoli. Hanno fatto scuola i primissimi piani di Sergio Leone, tipo quando riprendeva solo gli occhi o le frocie del naso o le sopracciglia sudate.

Dettaglio: il dettaglio è come il primissimo piano, solo che è riferito agli oggetti. Ad esempio: il primissimo piano di un pene si chiamerà dettaglio nel caso si tratti di un fallo di gomma. Semplice e funzionale.

Totale: il totale, come dice la parola stessa, è l’inquadratura totale che riprende la totalità della scena. Quindi un bel panorama in totale ci farà notare montagne, sole e prati verdi. Pure se inquadrate il mare. Fare un totale esterno è rischioso e non è cosa semplice perché magari sul set si gira la scena, si dice: “Buona!” e poi si va in sala montaggio e si nota che c’è sempre qualche stupido in lontananza sulla collina che fa ciaociao con la mano. E quando ciò avviene, il reparto regia viene inculato a sangue dalla produzione che ha buttato soldi per girare la scena.

Piano americano: il piano americano, oltre ad essere un piano fallimentare per la conquista del pianeta terra, sta a significare quel tipo di inquadratura che riprende l’attore fino alla cintola dei pantaloni (sempre che abbia i pantaloni, speriamo tutti di sì). Il piano americano era chiamato piano americano perché nei film western si dovevano vedere le marche delle pistole dei pistoleri che avevano le pistole e che cacciavano la pistola dal fodero. Sapete come sono certi americani no? Senza pistole non si divertono. Però non è che ogni volta che c’è un piano americano ci devono essere le pistole. Pure Marcellino pane e vino è zeppo di piani americani ma mica si prendono a revolverate ogni tre per due! Anche se sarebbe stata bella una scena di Marcellino che in chiesa gioca al Far West con Gesù.



MARCELLINO

Fermo o sparo!

GESU’

Finiscimi

Carrello: il carrello è un binario dove ci si piazza la mdp così da far avanzare la ripresa a seconda di come si vuol girare della scena. Sopra questo binario viene messo una sorta di cavalletto con sopra la mdp. Una volta saliti sul mezzo, si deve obliterare il biglietto altrimenti il controllore può farvi multe salate ed è inutile che ci si nasconde nei bagni, tanto quello vi aspetta fuori. Nei vagoni è vietato fumare e per dormire ci sono dei comodi vagoni letto. Non si possono vendere bibite e cibo a bordo, può farlo solo il personale autorizzato. Ci sono vari tipi di carrelli: il carrello in avvicinamento, il carrello laterale, il carrello circolare e il carrello della spesa, usato da Gian Luc Godard per girare gli esterni di Fino all’ultimo respiro. Ps: L’operatore venne pagato con la monetina utilizzata per staccare il carrello dagli altri. Quando tornò a casa la sua compagna lo guardò con compassione. Gli diede un bacio sulla guancia e andò verso la camera da letto con passo lento e capo chino.

Scavallamento di campo: Lo scavallamento di campo è una cosa che non ho mai capito cosa sia. Io proprio non la sono mai riuscita a capire.

Scavallamento di cosce: Lo scavallamanto di cosce è stato inventato da Sharon Stone in Basic Instinct nella scena dell’interrogatorio, dove la Stone scavalla le cosce e fa vedere le mutandine trasparenti.

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