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Immagine del redattoreAndrea Cerampelo

Cappella Sistina in 3D

CAPPELLA SISTINA IN 3D

Ogni anno quattro milioni di visitatori sbarcano a Roma per vedere gli affreschi di Michelangelo: troppi. Sotto accusa sono la polvere, il fiato ed i peti dei troppi turisti, che rovinano i colori. La soluzione arriva forse dalla tecnologia 3D


A metà luglio sono cominciati i lavori di pulizia, condotti da un gruppo di 30 esperti al lavoro di notte, l’unico momento della giornata in cui la struttura si libera dei turisti. Ma se l’afflusso di pubblico è una benedizione per le casse dei Musei Vaticani non altrettanto si può dire di quell’invisibile nuvola di polvere, forfora, pidocchi, escrementi e altre microscopiche particelle che vanno a intaccare l’integrità delle opere. Tutta questa affluenza umana aumenta il tasso d’umidità e mette in pericolo gli affreschi che l’hanno resa celebre in tutto il mondo.

“Ma grazie alla tecnologia – rileva il direttore dei musei vaticani citando Giovanni Urbani il grande teorico della conservazione preventiva – potrebbe arrivare l’aiuto in grado di coniugare l’impossibile: la tecnica del 3D è la soluzione proposta dall’Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali del Cnr. Si potrebbe chiamare Cappella Sistina 2. La versione virtuale e tridimensionale degli affreschi di Michelangelo potrebbe essere inserita in un percorso informativo, poco lontano dalla sala dove si tiene il conclave. Ciò garantirebbe un alleggerimento del flusso di turisti in entrata e quindi un miglior controllo delle condizioni ambientali all’interno della Cappella. Naturalmente tutto questo ha un costo e per i primi anni verranno aggiunti dei personaggi di pura finzione come fossero una sorta di spot. Di sicuro nei primi mesi appariranno Shrek e il Bianconiglio. Nel mese di dicembre verrà camuffata la figura di babbo Natale che sorseggia una bottiglia di Coca-cola. Altri inserimenti di spot sono in fase contrattuale. Inoltre gli occhialetti 3D sarebbero un lieto ricordo della visita. Ma ripeto, solo per i primi tre o quattro anni”.

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